L'OSSERVATORIO E' UN BLOG PROTESTANTE NON CATTOLICO
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mercoledì 30 settembre 2015
sabato 7 marzo 2015
Neocatecumenali, il Papa: dono per la Chiesa;
http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/papa-neocatecumenali-2015.aspx
Un “dono della Provvidenza” che “fa un grande bene nella Chiesa”. Con queste parole di stima Papa Francesco ha salutato i membri del Cammino Neocatecumenale, che hanno affollato l’Aula Paolo VI per la presentazione al Papa delle 200 famiglie del Movimento pronte a partire in missione in tutti i continenti. Mille e 100 famiglie sono già sparse nei cinque continenti, con i loro 4.600 figli. Altre 200, con 600 figli, si alzano in Aula Paolo VI per ricevere la benedizione di Papa Francesco e aggiungersi alla lista di quelli che li hanno preceduti. Papà, mamme, ragazzi, bambini che hanno deciso che la loro casa sarà altrove – altre le scuole, gli amici – ciascuna in una porzione di mondo dove Gesù e Vangelo sono parole di presa molto relativa.
Cammino in terre lontane Papa Francesco è felice di poter stringere a sé questa umanità fatta di gente che dimostra in modo inequivocabile una generosità e un amore per Cristo a tutta prova. E con parole piene di calore ringrazia il Cammino Neocatecumenale che permette, anno dopo anno, di far maturare questo tipo di vocazioni, alla “missio ad gentes”: “Voi avete ricevuto la forza di lasciare tutto e di partire per terre lontane grazie a un cammino di iniziazione cristiana, vissuto in piccole comunità, dove avete riscoperto le immense ricchezze del vostro Battesimo. Questo è il Cammino Neocatecumenale, un vero dono della Provvidenza alla Chiesa dei nostri tempi”.
“Svegliate quella fede” Prima di prendere la parola, Francesco assiste con un sorriso in viso alla presentazione delle famiglie missionarie fatta dall’iniziatore del Cammino, Kiko Argüello. A gruppi di una dozzina è più si alzano quando viene enunciata la zona dove si recheranno – Francia e Germania, ma anche Paesi come Ucraina, Kosovo, e terre agli antipodi come Cina, Vietnam e Papuasia – ovunque con l’identico programma, annunciare la Risurrezione di Gesù, il messaggio di cui il mondo di oggi, afferma il Papa, “ha estremo bisogno”: “I non cristiani che mai hanno sentito parlare di Gesù Cristo e i tanti non cristiani che hanno dimenticato chi era Gesù Cristo, chi è Gesù Cristo: non cristiani battezzati, ma ai quali la secolarizzazione, la mondanità e tante altre cose hanno fatto dimenticare la fede. Svegliate quella fede"
Vi confermo e vi benedico Scrosci di applausi sottolineano quasi ogni pensiero di Francesco, che aveva iniziato con un attestato di stima bagnato poco dopo da una vigorosa approvazione: “Io dico sempre che il Cammino Neocatecumenale fa un grande bene nella Chiesa (…) Io oggi confermo la vostra chiamata, sostengo la vostra missione e benedico il vostro carisma”.
I tre pilastri La conclusione, prima della benedizione dei crocifissi che il Papa consegna ai 33 sacerdoti a capo delle missioni, è un’ulteriore approvazione dei fondamenti del Cammino – Parola, Liturgia, Comunità – e particolarmente gradito risulta l’accenno che Francesco fa di una consuetudine dei Neocatecumenali, la “celebrazione eucaristica in piccole comunità dopo i primi Vespri della domenica”. Tanti sono i “doni” che Dio vi ha elargito, constata il Papa, a partire dalle numerose vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata: “Vedere tutto questo è una consolazione, perché conferma che lo Spirito di Dio è vivo e operante nella sua Chiesa, anche oggi, e che risponde ai bisogni dell’uomo moderno. In diverse occasioni ho insistito sulla necessità che la Chiesa ha di passare da una pastorale di semplice conservazione a una pastorale decisamente missionaria. Quante volte, nella Chiesa, abbiamo Gesù dentro e non lo lasciamo uscire … Quante volte! Questa è la cosa più importante da fare se non vogliamo che le acque ristagnino nella Chiesa”.
Un “dono della Provvidenza” che “fa un grande bene nella Chiesa”. Con queste parole di stima Papa Francesco ha salutato i membri del Cammino Neocatecumenale, che hanno affollato l’Aula Paolo VI per la presentazione al Papa delle 200 famiglie del Movimento pronte a partire in missione in tutti i continenti. Mille e 100 famiglie sono già sparse nei cinque continenti, con i loro 4.600 figli. Altre 200, con 600 figli, si alzano in Aula Paolo VI per ricevere la benedizione di Papa Francesco e aggiungersi alla lista di quelli che li hanno preceduti. Papà, mamme, ragazzi, bambini che hanno deciso che la loro casa sarà altrove – altre le scuole, gli amici – ciascuna in una porzione di mondo dove Gesù e Vangelo sono parole di presa molto relativa.
Cammino in terre lontane Papa Francesco è felice di poter stringere a sé questa umanità fatta di gente che dimostra in modo inequivocabile una generosità e un amore per Cristo a tutta prova. E con parole piene di calore ringrazia il Cammino Neocatecumenale che permette, anno dopo anno, di far maturare questo tipo di vocazioni, alla “missio ad gentes”: “Voi avete ricevuto la forza di lasciare tutto e di partire per terre lontane grazie a un cammino di iniziazione cristiana, vissuto in piccole comunità, dove avete riscoperto le immense ricchezze del vostro Battesimo. Questo è il Cammino Neocatecumenale, un vero dono della Provvidenza alla Chiesa dei nostri tempi”.
“Svegliate quella fede” Prima di prendere la parola, Francesco assiste con un sorriso in viso alla presentazione delle famiglie missionarie fatta dall’iniziatore del Cammino, Kiko Argüello. A gruppi di una dozzina è più si alzano quando viene enunciata la zona dove si recheranno – Francia e Germania, ma anche Paesi come Ucraina, Kosovo, e terre agli antipodi come Cina, Vietnam e Papuasia – ovunque con l’identico programma, annunciare la Risurrezione di Gesù, il messaggio di cui il mondo di oggi, afferma il Papa, “ha estremo bisogno”: “I non cristiani che mai hanno sentito parlare di Gesù Cristo e i tanti non cristiani che hanno dimenticato chi era Gesù Cristo, chi è Gesù Cristo: non cristiani battezzati, ma ai quali la secolarizzazione, la mondanità e tante altre cose hanno fatto dimenticare la fede. Svegliate quella fede"
Vi confermo e vi benedico Scrosci di applausi sottolineano quasi ogni pensiero di Francesco, che aveva iniziato con un attestato di stima bagnato poco dopo da una vigorosa approvazione: “Io dico sempre che il Cammino Neocatecumenale fa un grande bene nella Chiesa (…) Io oggi confermo la vostra chiamata, sostengo la vostra missione e benedico il vostro carisma”.
I tre pilastri La conclusione, prima della benedizione dei crocifissi che il Papa consegna ai 33 sacerdoti a capo delle missioni, è un’ulteriore approvazione dei fondamenti del Cammino – Parola, Liturgia, Comunità – e particolarmente gradito risulta l’accenno che Francesco fa di una consuetudine dei Neocatecumenali, la “celebrazione eucaristica in piccole comunità dopo i primi Vespri della domenica”. Tanti sono i “doni” che Dio vi ha elargito, constata il Papa, a partire dalle numerose vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata: “Vedere tutto questo è una consolazione, perché conferma che lo Spirito di Dio è vivo e operante nella sua Chiesa, anche oggi, e che risponde ai bisogni dell’uomo moderno. In diverse occasioni ho insistito sulla necessità che la Chiesa ha di passare da una pastorale di semplice conservazione a una pastorale decisamente missionaria. Quante volte, nella Chiesa, abbiamo Gesù dentro e non lo lasciamo uscire … Quante volte! Questa è la cosa più importante da fare se non vogliamo che le acque ristagnino nella Chiesa”.
venerdì 6 marzo 2015
DISCORSO PAPA FRANCESCO ALLE COMUNITA' NEOCATECUMENALI 06/03/2015
Cari fratelli e sorelle, buon giorno!
vi saluto tutti cordialmente e prima di tutto vi voglio dire grazie per essere venuti ad incontrare il Papa. Il compito di Pietro è quello di confermare i fratelli nella fede. Così anche voi avete voluto con questo gesto chiedere al Successore di Pietro di confermare la vostra chiamata, di sostenere la vostra missione, di benedire il vostro carisma. E lo voglio fare! Andrete in nome di Cristo in tutto il mondo a portare il suo Vangelo: Cristo vi preceda, vi accompagni e porti a compimento quella salvezza di cui siete portatori!
Insieme con voi saluto tutti i Cardinali e i Vescovi che vi accompagnano oggi e che nelle loro diocesi appoggiano la vostra missione. In particolare saluto gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale, Kiko Argüello e Carmen Hernández, insieme a Padre Mario Pezzi: anche a loro esprimo il mio apprezzamento e il mio incoraggiamento per quanto, attraverso il Cammino, stanno facendo a beneficio della Chiesa. Io dico sempre che il Cammino Neocatecumenale fa un grande bene nella Chiesa.
Il nostro incontro odierno è un invio missionario, in obbedienza a quanto Cristo ci ha chiesto. E sono particolarmente contento che questa vostra missione si svolga grazie a famiglie cristiane che, riunite in una comunità, hanno la missione di dare i segni della fede che attirano gli uomini alla bellezza del Vangelo, secondo le parole di Cristo: “Amatevi come io vi ho amato; da questo amore conosceranno che siete miei discepoli” (cfr Gv 13,34), e “siate una cosa sola e il mondo crederà” (cfr Gv 17,21). Queste comunità, chiamate dai Vescovi, sono formate da un presbitero e da quattro o cinque famiglie, con figli anche grandi, e costituiscono una “missio ad gentes”, con un mandato per evangelizzare i non cristiani. Dunque, prima ancora che con la parola, è con la vostra testimonianza di vita che manifestate il cuore della rivelazione di Cristo: che Dio ama l’uomo fino a consegnarsi alla morte per lui e che è stato risuscitato dal Padre per darci la grazia di donare la nostra vita agli altri. Di questo grande messaggio il mondo di oggi ha estremo bisogno. Quanta solitudine, quanta sofferenza, quanta lontananza da Dio in tante periferie dell’Europa e dell’America e in tante città dell’Asia! Quanto bisogno ha l’uomo di oggi, in ogni latitudine, di sentire che Dio lo ama e che l’amore è possibile! Queste comunità cristiane, grazie a voi famiglie missionarie, hanno il compito essenziale di rendere visibile questo messaggio.
Voi avete ricevuto la forza di lasciare tutto e di partire per terre lontane grazie a un cammino di iniziazione cristiana, vissuto in piccole comunità, dove avete riscoperto le immense ricchezze del vostro Battesimo. Questo è il Cammino Neocatecumenale, un vero dono della Provvidenza alla Chiesa dei nostri tempi, come hanno già affermato i miei Predecessori; soprattutto san Giovanni Paolo II quando vi ha detto: «Riconosco il Cammino Neocatecumenale come un itinerario di formazione cattolica, valido per la società e per i tempi odierni» (Epist. Ogni qualvolta, 30 agosto 1990: AAS 82[1990], 1515). Il Cammino poggia su quelle tre dimensioni della Chiesa che sono la Parola, la Liturgia e la Comunità. Perciò l’ascolto obbediente e costante della Parola di Dio; la celebrazione eucaristica in piccole comunità dopo i primi vespri della domenica, la celebrazione delle lodi in famiglia nel giorno di domenica con tutti i figli e la condivisione della propria fede con altri fratelli sono all’origine dei tanti doni che il Signore ha elargito a voi, così come le numerose vocazioni al presbiterato e alla vita consacrata. Vedere tutto questo è una consolazione, perché conferma che lo Spirito di Dio è vivo e operante nella sua Chiesa, anche oggi, e che risponde ai bisogni dell’uomo moderno.
In diverse occasioni ho insistito sulla necessità che la Chiesa ha di passare da una pastorale di semplice conservazione a una pastorale decisamente missionaria (cfr Esort. ap. Evangelii gaudium, 15). Questa è la cosa più importante da fare se non vogliamo che le acque ristagnino nella Chiesa. Il Cammino da anni sta realizzando queste missio ad gentes in mezzo ai non cristiani, per una implantatio Ecclesiae, una nuova presenza di Chiesa, là dove la Chiesa non esiste o non è più in grado di raggiungere le persone. «Quanta gioia ci date con la vostra presenza e con la vostra attività!» – vi ha detto il beato Papa Paolo VI nella prima udienza con voi (8 maggio 1974: Insegnamenti di Paolo VI, XII [1974], 407). Anch’io faccio mie queste parole e vi incoraggio ad andare avanti, affidandovi alla Santa Vergine Maria che ha ispirato il Cammino Neocatecumenale. Lei intercede per voi davanti al suo Figlio divino. Carissimi, che il Signore vi accompagni. Andate, con la mia Benedizione.
vi saluto tutti cordialmente e prima di tutto vi voglio dire grazie per essere venuti ad incontrare il Papa. Il compito di Pietro è quello di confermare i fratelli nella fede. Così anche voi avete voluto con questo gesto chiedere al Successore di Pietro di confermare la vostra chiamata, di sostenere la vostra missione, di benedire il vostro carisma. E lo voglio fare! Andrete in nome di Cristo in tutto il mondo a portare il suo Vangelo: Cristo vi preceda, vi accompagni e porti a compimento quella salvezza di cui siete portatori!
Insieme con voi saluto tutti i Cardinali e i Vescovi che vi accompagnano oggi e che nelle loro diocesi appoggiano la vostra missione. In particolare saluto gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale, Kiko Argüello e Carmen Hernández, insieme a Padre Mario Pezzi: anche a loro esprimo il mio apprezzamento e il mio incoraggiamento per quanto, attraverso il Cammino, stanno facendo a beneficio della Chiesa. Io dico sempre che il Cammino Neocatecumenale fa un grande bene nella Chiesa.
Il nostro incontro odierno è un invio missionario, in obbedienza a quanto Cristo ci ha chiesto. E sono particolarmente contento che questa vostra missione si svolga grazie a famiglie cristiane che, riunite in una comunità, hanno la missione di dare i segni della fede che attirano gli uomini alla bellezza del Vangelo, secondo le parole di Cristo: “Amatevi come io vi ho amato; da questo amore conosceranno che siete miei discepoli” (cfr Gv 13,34), e “siate una cosa sola e il mondo crederà” (cfr Gv 17,21). Queste comunità, chiamate dai Vescovi, sono formate da un presbitero e da quattro o cinque famiglie, con figli anche grandi, e costituiscono una “missio ad gentes”, con un mandato per evangelizzare i non cristiani. Dunque, prima ancora che con la parola, è con la vostra testimonianza di vita che manifestate il cuore della rivelazione di Cristo: che Dio ama l’uomo fino a consegnarsi alla morte per lui e che è stato risuscitato dal Padre per darci la grazia di donare la nostra vita agli altri. Di questo grande messaggio il mondo di oggi ha estremo bisogno. Quanta solitudine, quanta sofferenza, quanta lontananza da Dio in tante periferie dell’Europa e dell’America e in tante città dell’Asia! Quanto bisogno ha l’uomo di oggi, in ogni latitudine, di sentire che Dio lo ama e che l’amore è possibile! Queste comunità cristiane, grazie a voi famiglie missionarie, hanno il compito essenziale di rendere visibile questo messaggio.
Voi avete ricevuto la forza di lasciare tutto e di partire per terre lontane grazie a un cammino di iniziazione cristiana, vissuto in piccole comunità, dove avete riscoperto le immense ricchezze del vostro Battesimo. Questo è il Cammino Neocatecumenale, un vero dono della Provvidenza alla Chiesa dei nostri tempi, come hanno già affermato i miei Predecessori; soprattutto san Giovanni Paolo II quando vi ha detto: «Riconosco il Cammino Neocatecumenale come un itinerario di formazione cattolica, valido per la società e per i tempi odierni» (Epist. Ogni qualvolta, 30 agosto 1990: AAS 82[1990], 1515). Il Cammino poggia su quelle tre dimensioni della Chiesa che sono la Parola, la Liturgia e la Comunità. Perciò l’ascolto obbediente e costante della Parola di Dio; la celebrazione eucaristica in piccole comunità dopo i primi vespri della domenica, la celebrazione delle lodi in famiglia nel giorno di domenica con tutti i figli e la condivisione della propria fede con altri fratelli sono all’origine dei tanti doni che il Signore ha elargito a voi, così come le numerose vocazioni al presbiterato e alla vita consacrata. Vedere tutto questo è una consolazione, perché conferma che lo Spirito di Dio è vivo e operante nella sua Chiesa, anche oggi, e che risponde ai bisogni dell’uomo moderno.
In diverse occasioni ho insistito sulla necessità che la Chiesa ha di passare da una pastorale di semplice conservazione a una pastorale decisamente missionaria (cfr Esort. ap. Evangelii gaudium, 15). Questa è la cosa più importante da fare se non vogliamo che le acque ristagnino nella Chiesa. Il Cammino da anni sta realizzando queste missio ad gentes in mezzo ai non cristiani, per una implantatio Ecclesiae, una nuova presenza di Chiesa, là dove la Chiesa non esiste o non è più in grado di raggiungere le persone. «Quanta gioia ci date con la vostra presenza e con la vostra attività!» – vi ha detto il beato Papa Paolo VI nella prima udienza con voi (8 maggio 1974: Insegnamenti di Paolo VI, XII [1974], 407). Anch’io faccio mie queste parole e vi incoraggio ad andare avanti, affidandovi alla Santa Vergine Maria che ha ispirato il Cammino Neocatecumenale. Lei intercede per voi davanti al suo Figlio divino. Carissimi, che il Signore vi accompagni. Andate, con la mia Benedizione.
giovedì 5 marzo 2015
GLI OSSERVATORI DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE SONO PROTESTANTI NON ASCOLTATELI
NON SOFFERMATEVI NELLE PAGINE DEGLI OSSERVATORI DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE.
SONO DEI FANATICI PROTESTANTI CHE NON AMANO L'UNIONE NELLA CHIESA. VOGLIONO DISTRUGGERLA, VOGLIO DIVIDERLA.
TRIPUDIO CHE GESTISCE IL BLOG E' UN MISTIFICATORE, PER LO PIU' IGNORANTE.
NON INTERVENITE E LASCIATELI PERDERE.
lunedì 28 luglio 2014
“Cammino neocatecumenale”, la tappa di Monte Sant’Angelo
Scritto da Redazione idM il .
La realtà del Cammino Neocatecumenale, cammino di fede del quale il Santo Giovanni Paolo II disse "Riconosco il Cammino Neocatecumenale come un itinerario di formazione cattolica, valida per la società e per i tempi odierni", è ormai radicata in tutto il mondo (è presente anche a Foggia), e sono sorti ben 100 seminari Redemptoris Mater, dove vengono formati seminaristi che poi vengono inviati per l'evangelizzazione dei Paesi più secolarizzati (la Cina su tutti).

I responsabili di Marche e Abruzzo, Eusebio, Giulietta e don Osvaldo, equipe itinerante del Cammino Neocatecumenale (responsabile anche del Cammino a Malta), unitamente all'itinerante e cantore Andrea, hanno proclamato durante i vespri, il Kèrigma (erano presenti anche ragazzi del Cammino di Foggia, oltre a numerosi cittadini montanari).

Molto toccante è stata anche l'esperienza personale raccontata dal cantore Andrea, che ha condiviso con tutti i presenti il racconto della propria conversione e la gioia piena che vive dal giorno in cui ha sentito dentro di se di dover dedicare interamente la vita a Dio e all'evangelizzazione.
L'incontro si è concluso con le chiamate vocazionali, momento molto emozionante che ha visto circa 30 ragazzi e 25 ragazze alzarsi e correre ai piedi del palco, per dare la propria disponibilità alla vita consacrata.
Sulle note del canto "Una donna vestita di Sole" tratto dal libro dell'Apocalisse, tutti i giovani presenti hanno danzato e suonato con cembali, tamburi e chitarre manifestando così la gioia di essere cristiani attivi e pronti a testimoniare, con la propria vita, i cambiamenti che Cristo ha fatto con loro.
sabato 26 luglio 2014
L' Osservatorio del Cammino Neocatecumenale è meglio di Zelig!!!!
GLI OSSERVATORI DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE SONO PROTESTANTI LASCIATELI PERDERE.
Altrimenti avrete a che fare con 2 personaggi come Aldo e Lino!
Prima di incontrare Aldo, la Mano della Famiglia Addams era un uomo intero.
Da piccolo, quando Aldo litigava coi suoi genitori, li mandava a letto senza cena.
Quando Mosè è salito a prendere i dieci comandamenti, Dio gli ha dato le pietre, Tripudio i comandamenti.
Quando Lino entra in chiesa gesu si fa il segno della croce
Lino non legge libri, li fissa finché non ottiene le informazioni che vuole.
Lino non ha letto la bibbia. L’ha scritta.
Dio disse che luce sia e Lino rispose chiedimi per favore
PS. Effettivamente fa molto più ridere quello che sti fessacchiotti scrivono nel loro blog!!!
Altrimenti avrete a che fare con 2 personaggi come Aldo e Lino!
Prima di incontrare Aldo, la Mano della Famiglia Addams era un uomo intero.
Da piccolo, quando Aldo litigava coi suoi genitori, li mandava a letto senza cena.
Quando Mosè è salito a prendere i dieci comandamenti, Dio gli ha dato le pietre, Tripudio i comandamenti.
Quando Lino entra in chiesa gesu si fa il segno della croce
Lino non legge libri, li fissa finché non ottiene le informazioni che vuole.
Lino non ha letto la bibbia. L’ha scritta.
Dio disse che luce sia e Lino rispose chiedimi per favore
PS. Effettivamente fa molto più ridere quello che sti fessacchiotti scrivono nel loro blog!!!
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Papa Francesco è il Papa Nero, il Falso Profeta messo dalla massoneria al posto di Benedetto XVI per poter applicare le riforme ecclesiali imposte dalla massoneria, appunto. Una delle profezie era che il Falso Papa si circonderà di tutte le sette. Guarda caso sta lodando tutti quanti. Fra un pò loderà pure i testimoni di geova. Se fossi nei neocatecumenali io mi preoccuperei un bel pò invece di tutta questa superficialità da parte del papa di approvare questi movimenti demoniaci...
«...Il compito del Papa, il compito di Pietro, è quello di confermare i fratelli nella fede. Così anche voi avete voluto con questo gesto chiedere al Successore di Pietro di confermare la vostra chiamata, di sostenere la vostra missione, di benedire il vostro carisma».
Ricordiamocele, tutte le volte che i neocatekikos ripeteranno la solita panzana del "ci manda il Papa". Il Papa ha solo voluto accettare un invito.
Sembra che il Papa abbia letto le scemate che scrivi sul tuo Blog e l'abbia detto per te
KIKO NON MI HA PAGATO
Ecco l'esempio della Feccia di Blog sulla quale siete andati a Leggere
BLOG ANTI CATTOLICO CHIUDETE I BATTENTI